La seconda settimana è passata con la barca piena di gente, ma gente giusta. L’affollamento in barca non fa per me, divento strano e un pò insofferente ma quando le persone sono quelle giuste, la promiscuità, anche se non diventa mai un piacere assoluto è compensata dalla dolcezza della convivialità.
Dal giornale di bordo: è meglio evitare di ormeggiare a Ischia porto, troppa risacca, troppe imbarcazioni che passano a una velocità che è folle per un porto e non c’è nessuno che controlla. Gli aliscafi finiscono l’accelerazione dentro il porto e allo stesso modo ripartono.
Se c’è da imbarcare o sbarcare qualcuno meglio Casamicciola o Sant’Angelo.
Però a Ischia Porto c’è un buon ristorante, “I Ricci” dove fanno una zuppa di pesce favolosa.
Partiamo domenica mattina in direzione sud, passiamo senza fermarci vicino ai faraglioni di Capri, poi direttamente ad Amalfi dove Giulio l’ormeggiatore prende in custodia la barca. E’ l’unico a cui cedo con piacere il timone per ormeggiare ed è uno spettacolo vederlo. Ceniamo in quella che è sicuramente la migliore pizzeria di Amalfi, “Donna Stella”. Il giardino esterno è pieno di limoni giganti, uno cade a terra vicino, quasi in testa, dicono che è un buon segno, speriamo. Amalfi vale sempre una fermata: “il giorno del giudizio, per gli amalfitani che andranno in paradiso, sarà un giorno come tutti gli altri (Renato Fucini)”
Quest’anno saltiamo Salerno e puntiamo diritti al Cilento per goderci Palinuro dove dormiamo alla baia del “buon dormire” e dove la mattina presto faccio una bella pagaiata lungo tutto il versante sud del promontorio fino alle grotte sulla spiaggia. Poi si riparte verso Marina di Camerota, Baia Infreschi, Scario e Maratea. A Maratea c’è un negozio di nautica gestito da Michele, il negozio è piccolo ma è fornitissimo.
Avremmo dovuto fare una tappa ad Acciaroli invece decido di fermarmi prima, a San Marco di Castellabate, scelta davvero azzeccata. Dal porto ci facciamo portare su nel paese di “benvenuti al Sud”. Il paese è davvero un gioiellino con un panorama mozzafiato e stradine pulitissime. E’ anche il paese dove il 12 novembre 1811 Giocchino Murat disse: ” QUI NON SI MUORE MAI” e una targa in marmo ricorda il pensiero del generale francese che fu anche Re di Napoli. Il film con Bisio ha dato notorietà, il paese è diventato una vetrina ma era così, lindo, autentico e ordinato anche prima del film. Il giorno dopo facciamo una tappa tecnica a Cetraro, un bel porto in mezzo al nulla con l’entrata perennemente insabbiata. A Cetraro c’è anche una sezione della Lega Navale ma non offrono posti al transito. Si riparte con una veleggiata bellissima, di bolina fino a Tropea. Atterriamo in una spiaggetta con acqua turchese per un tuffo rinfrescante prima di entrare in porto.
La sera ceniamo ancora una volta, come lo scorso anno da “Cecè” con la sua pasta di cipolle e tante altre delizie calabresi.
Stavolta il tartufo di pizzo del “Conte” ci ha un po’ deluso ma in compenso con lui parliamo di figli e nipoti, mostriamo le foto dei bambini e sembriamo amici da anni. #sailingblue #ThienHau #rotta2021 www.sailingblue.it