Traversata dalla Sardegna alla Sicilia
E’ sabato 25 luglio, oggi arriveranno Michela, Alberto, Enza e tornerà a bordo Sandra.
E’ il mio compleanno, lo abbiamo festeggiato ieri sera subito dopo la mezzanotte e oggi non c’è miglior modo di festeggiarlo che preparare una traversata così importante come quella da Capo Carbonara a Marettimo, dalla Sardegna alla Sicilia.
Passiamo la serata a Villasimius, ceniamo con i fritti napoletani in un locale che fa street food. Villasimius è un paese strano, molto commerciale, sembra finto, ma forse sbaglio. Il porto invece merita una sosta, è bene organizzato e i costi sono in linea con le aspettative, anzi qui una notte costa 90,00 euro contro i 120,00 di Cagliari.
Abbiamo mollato gli ormeggi alle 9:30 di domenica mattina, inizia la traversata da Capo Carbonara a Marettimo, circa 160 miglia da fare in 25/30 ore. Tra un po’ non avremo più connessione internet (ma c’è il telefono satellitare). I colori della Sardegna restano indelebili così come la gentilezza e cordialità di tutte le persone incontrate in queste prime cinque settimane del nostro giro del Tirreno. Il velaio burbero di Olbia, l’autista di taxi operatore culturale, i giovani meccanici di Arbatax, i nostri amici (specialissimi) di Santa Maria Navarrese e tanti altri.

La Sardegna è la nostra Atlantide da tutelare, amare, difendere.
E ora in Sicilia, sono preoccupato perché inizia l’alta stagione e perché sarà sempre più difficile trovare baie deserte o comunque poco affollate com’è stato finora.
Facciamo rotta 120° e ci chiediamo come sarà la famosa corrente dal Mare di Alboran che dovrebbe farci scarrocciare verso NE. Riusciamo a veleggiare per circa 37 miglia poi sono costretto ad accendere il motore e andremo così per tutta la notte, c’è un venticello perfettamente contrario che battezziamo “vento di Marettimo” perché ci arriva proprio in faccia.

Sarebbe stata una notte stellata fantastica se non fosse stato per il motore acceso. Comunque va meglio della prima traversata da Fiumicino a Maddalena. Tutto fila liscio come la superficie del mare che è un olio.

Alba

L’alba durante la traversata dalla Sardegna alla Sicilia

Man mano che scendiamo verso sud incontriamo diversi carghi commerciali, gigantesche navi passeggeri e pescherecci di altura, forse siciliani, forse tunisini, non tutti hanno l’AIS e non riusciamo sempre ad identificare la loro identità.
I turni non funzionano alla perfezione ma non siamo in oceano, è solo una notte, il mare è tranquillo e i turni servono solo a dividere in parti uguali il carico di stanchezza per il giorno dopo. Tuttavia qualcuno non riesce a “prendere sonno” nonostante avessi spiegato che il riposo non è una cortesia ma un dovere, perché poi quando arriva il proprio turno al timone bisogna essere pronti e non assonnati. Comunque va bene lo stesso non voglio essere troppo fiscale.

Monte Falcone - Marettimo

Monte Falcone – Marettimo

Alle 7:30 avvistiamo il Monte Falcone di Marettimo (686 metri) distante ancora circa 45 miglia. Avevo letto che in alcune giornate l’avvistamento può avvenire da grandi distanze ed è incredibile, sembra di essere arrivati, ma in realtà mancano ancora parecchie ore prima di poter dare fondo a Conca, nel campo boe a SW di Marettimo.
Chiamo l’ormeggio di Marettimo pensando di aver prenotato per questa sera ma mi sbagliavo, avevo chiesto per martedì. Pazienza, torniamo al campo boe e ci prendiamo un bel gavitello per la notte. Comincia lo studio sistematico per il miglior sistema di presa del gavitello.
La sera prima del buio arriva il gommone dell’Ente Parco, sono gentilissimi e ci abitueremo alla loro visita serale. Conviene pagare direttamente a loro perché, anche se può sembrare strano, la tariffa del pagamento on-line è più cara: 38,00 euro a notte invece dei 32,00 se pagati in contanti. L’ancoraggio è ancora più conveniente, mi sembra che costi 18,00 euro.

La mattina dopo molliamo il gavitello di Cala Conca e ci dirigiamo verso il porto di Marettimo, chiediamo di poter ormeggiare al transito per poter visitare il paese. La Capitaneria di Porto ci autorizza fino alle 13:30 avvisandoci che “se non usciremo prima di quell’ora scatterà la sanzione”.

Marettimo

Ormeggio a Marettimo

Sono le ore più calde, il sole è a picco, la luce è accecante e i colori sono saturi nelle stradine di Marettimo. A quest’ora ci sono poche persone in giro e una granita può rendere felici oltre che rinfrescare.

Compriamo porzioni di pasta già pronta, fritti e caponata in un ristorante rosticceria per portare tutto a bordo: è il nostro primo contatto con i fantastici sapori siculi. Sandra ci ha aspettato in barca perché deve lavorare e perde questo dolcissimo primo contatto con Marettimo.

Cala Conca

Cala Conca

Partiamo prima delle 13,30 facendo rotta verso Favignana, dove ormeggiamo al campo boe sotto il monte e il Castello di Santa Caterina, dietro l’isolotto Preveto, ottimo ormeggio ma prima di cena preferisco raddoppiare la cima facendone passare un’altra alla base del gavitello, direttamente alla catena.

FAVIGNANA ISOLOTTO PREVETO

FAVIGNANA ISOLOTTO PREVETO

C’è un fortissimo vento da terra che mi preoccupa, è buio pesto ma ho la torcia, in acqua devo usare le pinne per via della fortissima corrente che non mi fa arrivare a prua, ma soprattutto perché la spalla continua a far male e non posso nuotare bene.

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