Villasimius e la costa sud orientale

E’ lunedì 20 luglio, questa settimana siamo soli, Loredana ed io, Sandra ha preso in affitto una casa vicino al porto di Villasimius, ci rivedremo e tornerà in barca con noi tra una settimana quando salperemo, proprio da Villasimius per la seconda traversata di questo viaggio: dalla Sardegna alla Sicilia. Anche noi oggi navigheremo verso a Villasimius ma la nostra amica preferisce prendere un pulman.  Sa che questi giorni sono solo per noi.

La mattina, prima di partire vado all’appuntamento con la Dr.ssa D’Aquila per l’ecografia alla spalla. Non la conosco, l’ho trovata su Internet, sembra che sia brava. Mi visita bardata come se avessi il Covid, ma mi rendo conto che sono le procedure ed è giusto così. Melius abundare quam deficere. La spalla è piuttosto malconcia ma non ha niente di rotto. Dovrei fare una risonanza per avere un quadro più completo ma non saprei come e dove farla in così poco tempo. Concordiamo per un’infiltrazione di cortisone da organizzare per il prossimo venerdì quando potrò tornare a Cagliari.
Prima di partire da Roma temevo qualche guaio di salute, ho cercato di tenermi più in forma possibile, ma gli incidenti sono sempre dietro l’angolo. Credo che il danno alla spalla sia un regalino della traversata notturna.
Comunque dovrò fare attenzione a non sforzarla inutilmente e stringere i denti perché devo navigare per altre 1.500 miglia e ancora tre mesi in mare. Finalmente si parte, siamo solo noi due e la barca è tutta per noi. Salpiamo da Cagliari alle 16:00, il porto è costato 120,00 euro a notte, troppo caro. Facciamo una bella veleggiata fino a Villasimius, è un bel pomeriggio e arriviamo in porto alle 20:00. Il porto è molto ben organizzato, il paese è un po’ distante e ci si muove in taxi. Certo che prima o poi dovremo risolvere il problema degli spostamenti a terra con almeno una bici elettrica, spesso dobbiamo fare parecchia strada a piedi per fare un po’ di spesa, per raggiungere una lavanderia, una farmacia, una ferramenta o un negozio di nautica per qualche ricambio. Il monopattino non mi piace, mi spaventa, anche se sarebbe il miglior compromesso tra mobilità e spazio occupato in barca.
E’ martedì 21 luglio, lasciamo il porto di Villasimius alle 13:30, abbiamo tardato perché la mattinata è stata dedicata al recupero dei due enormi cartoni con le lenzuola monouso che dovevano arrivare da Caorle. Faticosissimo il trasporto con un carrello con le ruote sgonfie, dalla direzione del porto al nostro ormeggio che si trova nel posto più lontano. Non potrebbe essere peggio di così.
Ho fatto una faticaccia, una bella sudata ma almeno il carico è salvo. Prima di uscire dal porto facciamo rifornimento: 110 lt.
Diamo fondo all’ancora proprio fuori dal porto, c’è vento da SE e qui si sta bene, ci muoveremo prima di sera.
Costeggiamo Porto Giunco e veleggiamo fino a Cala Sinzias con l’idea di andare a mangiare al ristorante Tamatete, quello sulla spiaggia, ma purtroppo non c’è posto e allora ce ne stiamo in rada noi due da soli. C’è un modo migliore per festeggiare il proprio anniversario? Ci sdraiamo sotto il boma, sul pianale imbottito, ci accarezziamo e ci amiamo alla luce fredda della luna. Se esiste il paradiso noi lo stiamo vivendo, qui da soli, sotto un cielo di stelle.
Questo è un posto dove è bello addormentarsi ma anche risvegliarsi al mattino, tuffarsi nudi nell’acqua turchese, sdraiarsi in coperta sotto il sole tiepido del mattino e infine sorseggiare il caffè caldo della moka. Non abbiamo problemi con la nudità, ma non siamo “nudisti professionisti”, né tantomeno esibizionisti anche perché alla nostra età c’è poco da esibire. Ma quando stiamo in questi posti meravigliosi, isolati e con la barca solo per noi, ci piace stare così: ci fa sentire incredibilmente liberi, sereni e in pace con tutto. Facciamo colazione in pozzetto con l’aria che è ancora fresca, continuiamo con le nostre infinite chiacchiere su tutto e tutti, prima di sistemare le cose, prepararci, tirare su l’ancora e ripartire.


Oggi risaliamo Costa Rei e arriviamo alla baia di Sa Figu. Non vedevo l’ora di farla vedere alla Capitana, queste zone sono ideali non solo per i “rituali mattutini” ma anche per riposarci prima della traversata che tra qualche giorno ci porterà in Sicilia. Cala Sa Figu è un ottimo riparo dai venti del terzo (in parte) e quarto quadrante e se capitate da queste parti, date fondo qui alla vostra ancora, in sei, sette metri di acqua turchese, è una cala bellissima. Ieri sera è uscito il primo quarto di luna, a terra non c’era nessuna luce e il cielo notturno è esploso in tutta la sua bellezza.

Prima del buio siamo andati a mettere la nostra nassa con foglie di alloro, lasciate da Michele, sperando di rimediare un’insalata di polpo per oggi, macché! L’alloro non funziona in questa stagione, ci vorrebbero delle sarde puzzolenti, granchi o dei totani surgelati. Comunque per prendere i polpi devo attrezzarmi con il barattolo delle olive, con l’anfora sarebbe meglio, è più tradizionale, ma decisamente meno pratico.
Me lo ha insegnato un amico siciliano, si prende un secchio di quelli che si usano per mettere le olive in salamoia, ovviamente si toglie il grande tappo, si monta una rete all’interno a forma di imbuto, tipo quelle che si montano nelle nasse, ma deve essere una rete rigida, quelle in metallo plastificato che si trovano in ferramenta. E’ intuitivo che la rete a imbuto deve permette al pesce di entrare ma non di uscire.
Comunque, in mancanza di meglio, ci siamo fatti una bella insalata di tonno in scatola. Qualunque pasto in barca diventa un pasto da Re e come direbbe qualcuno, se ci metti i taralli, diventa pure della Principessa. P.s. il nostro vasetto di basilico resiste.

CARO AMICO TI SCRIVO
……..
Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.
E se quest’anno poi passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante
che in questo istante ci sia anch’io.
L’anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa la novità

Lucio Dalla

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